Dott.ssa Francesca Bonavoglia

Sessualità e disfunzioni sessuali femminili

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la salute sessuale come “uno stato di benessere fisico, emotivo, mentale e sociale legato alla sessualità; non riconducibile all’assenza di malattia, disfunzione o infermità”. E’ inoltre la possibilità di fare esperienze sessuali piacevoli, sicure, libere da coercizione, discriminazione e violenza.
La sessualità di un individuo è il risultato dell’integrazione di diversi aspetti: biologici, psicologici, culturali e sociali. Il concetto di normalità in sessualità è molto ampio perché dobbiamo tenere conto di diversi aspetti: biologico, giuridico, normativo, socio-culturale, scientifico, etico.
Per sessualità non intendiamo solamente la genitalità ma il complesso di comportamenti, valori, giudizi, emozioni, norme culturali, giuridiche concernenti la parte più intima dell’espressione dell’individuo.

I primi studi scientifici sulla sessualità risalgono Al 1964 con Master & Johnson che avevano presentato uno specifico quadro del ciclo della risposta sessuale.
Attualmente il ciclo della risposta sessuale è caratterizzato dal desiderio, dall’eccitazione, dal plateau, dall’orgasmo e dalla risoluzione.
Il desiderio è la spinta ad un comportamento sessualmente attivo. Esso viene attivato da informazioni elaborate dall’esterno come sessualmente rilevanti in base al proprio vissuto.
Il desiderio può essere pulsionale o responsivo. Quello pulsionale precede l’eccitazione, mentre quello responsivo la segue, ovvero si attiva dopo che l’individuo viene sessualmente stimolato.
L’eccitazione si attiva in risposta ad uno stimolo che può essere fisico o mentale. A livello mentale l’eccitazione avviene quando viene erotizzata l’informazione e quindi si è in grado di avere pensieri stimolanti l’atto sessuale. Fanno parte delle modalità per eccitarsi il desiderio e le fantasie dal punto di vista psicologico; le carezze e la masturbazione dal punto di vista fisico.
L’eccitazione fisica determina nella donna dei cambiamenti come: la tensione muscolare, l’aumento della frequenza cardiaca, respiratoria, della sudorazione, l’erezione del capezzolo e meccanismi genitali come la lubrificazione e la congestione che determina l’aumento di grandezza del clitoride stesso.
Nel plateau abbiamo l’intensificarsi della tensione sessuale fino a raggiungere l’orgasmo. E’, appunto, il punto di non ritorno per una risposta orgasmica.
L’orgasmo è rappresentato come l’apice del piacere caratterizzato da una serie di contrazioni della muscolatura della vagina e dell’utero e ha una durata di pochi secondi nei quale si scarica la tensione.
Gli orgasmi, nella donna, possono essere di diversi tipi consecutivi o multipli in base al loro sviluppo.
La risoluzione consiste nel ritorno allo stato basale.

Ci possono essere delle disfunzioni in queste fasi quindi possiamo avere il disturbo del desiderio, dell’eccitazione e dell’orgasmo. Una citazione a parte è dedicata ai disturbi da dolore sessuale (vulvodinia, dispareunia, vaginismo).
I disturbi da dolore sessuale si dividono in dispareunia ovvero il dolore al rapporto sessuale durante i tentativi di penetrazione. Si distingue la dispareunia itroitale da quella profonda.
Nel vaginismo troviamo l’impossibilità della donna di essere penetrata a causa di uno spasmo involontario della muscolatura pelvica ed, in base alla gravità, extra pelvica dovuta ad una risposta fobica alla penetrazione stessa.
Nella vulvodinia abbiamo dolore alla vulva che perdura da più di 3 mesi. Questo dolore può esprimersi diversamente in quanto a localizzazione, tempi e modalità di attivazione.

Se ci focalizziamo solo sulla componente biologica del disturbo si nota che queste problematiche possono associarsi facilmente alla presenza di un pavimento pelvico in disfunzione ovvero in overactive o in underactive.
Un pavimento pelvico in underactive è un pavimento pelvico che non è capace di contrarsi adeguatamente e questo può determinare dei sintomi che, nella sfera sessuale, si traducono in un ridotto o mancato piacere.
Un pavimento pelvico overactive, di contro, non è capace di rilassarsi, è un pavimento pelvico costantemente in tensione e rigido e questo può dare origine a dolore che, inevitabilmente inibisce il piacere.

In conclusione la riabilitazione è una parte dell’iter riabilitativo proprio perché la sessualità è l’integrazione di più aspetti fra i quali quello psicologico e quello biologico.
È utile affiancare alla componente biologica sostenuta da professionisti come ginecologi e fisioterapisti, anche quella psicologica con psicologi e psicoterapeuti, nonché quella sessuologica con figure quali quella del consulente sessuale e del sessuologo clinico.

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Dott.ssa fisioterapista
Francesca Bonavoglia

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